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Pagelle Milan-Genoa 3-3, voti Serie A: Vogliacco ispira, Chukwueze indemoniato

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Sfida per confermare la propria posizione in classifica sia per il Milan che per il Genoa le quali, nonostante non vi siano più obiettivi da raggiungere, cercano di mantenersi rispettivamente al secondo e dodicesimo posto della graduatoria. Umori differenti per Stefano Pioli e Alberto Gilardino con il primo ormai giunto al termine di un ciclo, mentre il secondo è reduce dal netto 3-0 sul Cagliari ed è pronto a blindare il proprio rinnovo.

PAGELLE MILAN-GENOA

MILAN (4-2-3-1)

Sportiello 5,5 – Spiegarsi tre gol dopo esser stato praticamente mai chiamato in causa è difficile, però le reti ci sono e sono dovute soprattutto dai compagni del reparto arretrato. Nel finale però tira fuori dal cilindro due miracoli, ma non basta per portar a casa i tre punti.

Florenzi 7 – E’ uno dei pochi che si salva del Milan e non solo per la prima rete realizzata a distanza di quasi due anni, ma soprattutto perché, nonostante la classe non sia magari più quella di una volta, ci mette l’anima a differenza di colui che si trova sulla fascia opposta. Il cross per Gabbia è ancora suo. (80′ Kalulu  5 – Entra tutt’altro che bene in partita. Lascia che Thorsby sfrutti la prima occasione disponibile e serva Retegui in mezzo).

Gabbia 6 – Sul gol di Ekuban anche lui sembra dimenticarsi dell’attaccante genoano, tuttavia almeno si spende con l’obiettivo di creare qualcosa anche in attacco e soprattutto chiudendo sulle praterie che si vengono a formare nel secondo tempo. Quando poi arriva il cross giusto in area la mette dentro e pareggia.

Tomori 5 – Due errori sono troppo anche per lui che, non appena si scende in campo sia nel primo che nel secondo tempo, sembra che non capisca bene dove si trova. Prima causa il rigore realizzato da Retegui, poi si spegne sul gol di Ekuban che passa in mezzo a lui e a Gabbia. Inutile il tentativo di metterci a volte una pezza.

Theo Hernandez 4,5 – E’ difficile commentare la sua prestazione con un solo aggettivo. Appare svogliato, impreciso, distratto rispetto a quanto succede in campo, soprattutto in difesa. A volte i compagni vengono a cercarlo, fa una sola progressione attorno al sessantesimo, ma lui è in serata no.

Bennacer 5,5 – Manca la rete fra centrocampo e difesa che in genere è rappresentata da lui. Prova alla fine del primo tempo a impostare, ma nemmeno l’algerino sembra offrire le garanzie che ci si aspetta. (80′ Adli SV).

Reijnders 6 – Nella prima metà di gioco talvolta è pure costretto a correre dietro per chiudere. Recupera talvolta palla anche alto e imposta il gioco per i compagni.

Chukwueze 7,5 – Come accade spesso quando il Milan è in difficoltà, lui è un indemoniato. Si spende fra dribbling, colpi in velocità e invenzioni che lo rendono un giocatore su cui la squadra rossonera deve puntare per la prossima stagione. (81′ Thiaw 5 – Sarà un caso, ma quando il Milan prende gol, lui c’è sempre. L’autogol del pareggio non a caso è firma sua).

Pulisic 6,5 – Nei primi minuti sembra particolarmente ispirato tanto che prende un palo amaro su un tiro a giro. L’americano cala un po’ però dopo il quarantacinquesimo e toglie una chance al Milan, ma appena gli restituiscono la possibilità, pennella un assist per Giroud.

Leao 5 – Il Milan si aspetta sempre una sua fiammata, ma stasera non c’è. Cade spesso nella trappola del fuorigioco e talvolta viene anticipato prontamente da Frendrup e Vogliacco, tant’è che nel secondo tempo anche i compagni decidono di spostarsi verso la fascia destra.  (67′ Okafor 6 – Appena Pioli lo chiama in causa, lui entra e prepara una delle più belle occasioni del Milan. Peccato che poi Giroud sprechi tutto).

Giroud 6 – Se la squadra punta tutto sulle ali, lui difficilmente può avere spazi. Quando ha sui piedi il pallone, sembra stanco e non riesce a creare granché. La dimostrazione è quando Okafor gli serve una palla soltanto da piazzare in porta e invece finisce fuori. Però non appena gli arriva un cross sotto la porta, fa dimenticare tutto e realizza così il gol del momentaneo vantaggio.

All. Pioli 5 – Basterebbe osservare alcuni schemi tentati dall’undici rossonero per far capire che la partita non è stata preparata al meglio. Talvolta la squadra è spezzata in due, fra chi ci prova con caparbietà e chi si ritrova all’improvviso a chiudere. Il finale della sua storia al Milan non è degno di quanto fatto in questi anni nonostante arrivino comunque un punto utile per difendere il secondo posto.

GENOA (3-5-2)

Martinez 6,5 – Per mezz’ora è spettatore non pagante, tanto che guarda il tiro di Pulisic schiantarsi sul palo senza poter fare nulla. Nel finale del primo tempo Leao lo chiama a togliere le ragnatele dalla porta, ma lui non dorme e tiene il Genoa in partita prima che arrivi nuovamente l’onta milanista.

Vogliacco 7 – E’ chiamato ad affrontare un certo Rafael Leao, ma non ha timori nel tirar fuori anche le maniere forti per fermarlo quando il portoghese si accende. All’inizio riesce a farlo cascare anche nella trappola del fuorigioco e questo è un plus per la sua prestazione. (86′ Cittadini SV)

De Winter 5 – Se c’è qualcuno che fa più fatica in difesa è certo lui che, sul colpo di testa di Florenzi, guarda spaesato il terzino rossonero spuntare. Nel Genoa che si chiude dietro è forse quello che fa peggio.

Vasquez 6 – Dopotutto quando c’è da fronteggiare il Milan che, a più folate, si presenta dalle parti di Martinez, lui è pronto e non lascia nulla al caso. E’ l’uomo in più in una linea quasi impenetrabile, soprattutto nel primo tempo.

Spence 5,5 – Da quelle parti Chukwueze crea gioco e a volte lo “ubriaca” con i suoi proverbiali dribbling. Lo stesso succede sul gol di Florenzi dove il nigeriano pennella il cross con la complicità del giocatore rossoblù.

Frendrup 5,5  – Nella prima parte della partita è una diga che blocca il Milan e che addirittura riparte, immolandosi al bisogno. Il danese sbaglia però le misure quando la difesa deve chiudersi mentre spiovono palle in area e per questo pesa l’errore sulla finta di sponda di Giroud.

Badelj 6 – Quando c’è da scendere in trincea, lui come al solito è pronto. Non è perfetto magari come al solito, però si conferma la connessione fra difesa e attacco. (74′ Strootman 6 – Nonostante i due gol del Milan abbiano coinciso con il suo ingresso, l’olandese ha cercato di pennellare diversi colpi in area per ispirare Haps e Ekuban)

Thorsby 6 – Quando c’è da difendersi, lui diventa utilissimo e lo dimostra anche a fronte delle continue percussioni del Milan. Si perde un attimo con Frendrup sul gol di Florenzi, ma la sua partita rimane positiva.

Martin 6,5 – E’ il giocatore necessario per uscire dai momenti più complicati, quando serve allontanare i pericoli. Sa spaziare molto bene, soprattutto in diagonale cambiando improvvisamente gioco. (74′ Haps 6,5 – Entra molto bene in partita tanto da far passare un brutto “quarto d’ora” a Sportiello che deve tirar fuori il meglio del suo repertorio per murarlo prima che intervenga il guardalinee).

Retegui 6,5 – Sul suo voto pesa ovviamente il ritorno al gol e quella freddezza che ha portato Luciano Spalletti a contare su di lui per gli Europei. Ovviamente non ha molti palloni giocabili, ma quando viene chiamato, lui risponde sempre presente come accade a pochi minuti dalla conclusione quando la sconfitta sembrava ormai segnata.

Ekuban 7 – Lo si vede pochissimo, ma i due gol del Genoa sono marca sua. Nel primo caso si inserisce prontamente, nel secondo si inserisce nel mezzo fra Tomori e Gabbia. (86′ Papadopulos SV)

All. Gilardino 7 – Il suo Genoa è una delle rivelazioni di questo campionato. Lo si vede dalla voglia che sprigiona e dalla sfrontatezza che mette in campo anche alla “Scala del Calcio” nonostante il pareggio. Il rinnovo è ormai a un passo ed è decisamente meritato.

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