Juventus, Pogba come Godot, ma i bianconeri si chiedono se aspettare

Come cambiano le prospettive in otto giorni. Il 25 gennaio scrivevamo di come il rientro in campo di Paul Pogba potesse significare tantissimo per una Juventus in cerca di talento individuale per essere più incisiva nella zona offensiva. Ci si interrogava su chi tra Fagioli, Rabiot e Locatelli potesse fare spazio. In otto giorni c’è stata una netta inversione ad U, dovuta all’ennesimo infortunio (questa volta di poco conto) capitato al francese. Ma l’idea è che la misura sia colma.

Nella conferenza stampa di presentazione della sfida di questa sera contro la Lazio, Massimiliano Allegri è apparso emblematico quando ha parlato del problema muscolare che lo ha colpito in settimana. “Magari tra due o tre mesi sarà al top“; parole dette con un sorriso quasi sardonico che suona di beffa. Parole di un allenatore che sembra quasi non credere più alla chance di poterlo schierare in mezzo al campo.

Anche perché la sua storia fisica insegna. L’ultima stagione giocata completamente a pieno regime dal transalpino è ormai abbastanza lontana. Bisogna fare un passo indietro al 2018/2019, quando riuscì a disputare 47 partite con 16 reti all’attivo in tutte le competizioni. Da lì, tanti bassi e pochi alti (eccezione la stagione 2020/2021, 42 presenze) e tante partite saltati per vari acciacchi fisici.

Fino ad arrivare all’estate, quando ha scelto una terapia conservativa per provare a giocare il Mondiale in Qatar. Inficiando sulla possibilità di poter tornare in campo con la Juventus in tempi brevi. Ormai i malumori sul francese, che non è ancora riuscito a mettere piede sul rettangolo di gioco nella seconda reincarnazione bianconera, si sprecano. Come poterli diradare? Soltanto con le prestazioni. Ma giorno dopo giorno, la stagione si accorcia e le sue chance diminuiscono pian piano. La Juventus ha il suo nuovo Godot…

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