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Champions League

Inter-Porto, Barella è un guastatore, Joao Mario un ribelle

Inzaghi azzecca i cambi e ringrazia Lukaku, ma i nerazzurri sono stati troppo prevedibili

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Un duello tra Lukaku e Pepe (© LaPresse)

INTER

Onana 7 – Vuole imitare i grandi portieri di Champions, portando um po’ di Anfield al Meazza, ma non riesce a combinare il pasticcio col gioco coi piedi. Ma tra i pali fa la differenza. Emulatore.

Skriniar 5,5 – Dopo un buon primo tempo, nella ripresa dalla sua parte il Porto riesce a entrare senza troppa fatica. Usciere.

dall’81’ Dumfries sv

Acerbi 6,5 – Davvero ostico da superare, ripulisce moltissime situazioni prima che diventino ingestibili. Preventivo.

Bastoni 5,5 – Si prende qualche licenza di troppo, appare un po’ svagato sia con la palla che senza. Leggero.

Darmian 7– Alla fine il giro palla difensivo dell’Inter arriva tra i suoi piedi, ben incollati sulla linea destra, col faro ben acceso per evitare di perdere la rotta. Porto sicuro.

Barella 8– E’ la soluzione tattica di Inzaghi: tante rotazioni per permettergli di attaccare senza palla la porta. Guastatore.

Calhanoglu 5,5 – Il suo contributo nel primo temposi limita soprattutto a battere i calci da fermo e lo fa bene, da vero specialista, nella ripresa recupera qualche buon pallone e poco più. Kicker.

Mkhitaryan 4 – Scrivere un commento qui quando entra in campo. Assente.

dal 71′ Brozovic 6,5 – La manovra dell’Inter fa un salto di qualità notevole con il croato in regia: dalla fotografia ai costumi, anche se mancano gli effetti speciali. Hollywoodiano.

Dimarco 6 – Consueta produzione in serie di cross dalla fascia mancina, ma escono tutti uguali dalla sua catena di montaggio. Operaio.

dal 57′ Gosens 5,5 – Non riesce a garantire la stessa quantità di palloni di Dimarco. Dimesso.

Martinez 5,5 – Grande prova difensiva del Toro, che salva i portieri delle due squadre con interventi decisivi in entrambe le aree. Difensivo.

Dzeko 5 – Vaga per la trequarti offensiva, senza riuscire a dare un vero punto di riferimento ai suoi e senza rendersi pericoloso. Nomade.

dal 57′ Lukaku 7 – E’ un riferimento fondamentale per i compagni, ha un forte impatto sulla partita anche prima del gol che sblocca il match. Faro.

All. Inzaghi 6 – La sua squadra sembra avere un piano A molto chiaro (cross) e un piano B altrettanto chiaro (inserimento di Barella). Un po’ poco, ma basta per vincere. Prevedibile.

PORTO

Costa 7 – Ha uno stile peculiare, che mischia sport diversi, dal basket alla pallavolo, ma alla fine risulta efficace. Multidisciplinare.

J. Mario 6,5 – L’allenatore gli chiede di difendere tanto, lui si adatta ma cova in sé il desiderio di continuare a fare tunnel a Mkhitaryan in loop per 90′. Ribelle.

dal 92′ Borges sv

Pepe 5,5 – Con Dzeko che gioca lontano dall’area vive un primo tempo troppo tranquillo, si esalta nel duello contro Lukaku, ma ne esce sconfitto. Lottatore.

Marcano 5,5 – Spesso si accorge di quanto sta accandendo un attimo dopo che è accaduto. Ritardatario.

Sanusi 5 – Fatica a gestire gli inserimenti di Barella che gravita nella sua zona senza che riesca a risolvere il rompicapo. Fermo.

Grujic 6,5 – Al netto del feticismo che sembra mostrare per la parte esterna del piede con il quale colpisce praticamente ogni pallone, fa bene entrambe le fasi. Eccentrico.

Uribe 6,5 – Lavora nell’ombra nei bassifondi della mediana, badando al sodo e senza troppi fronzoli. Sostanzioso.

Pepê 5,5 – Si nota soprattutto per l’omonimia di fatto col compagno di squadra, tanto da far sospettare un furto di identità. Anonimo.

Otavio 5,5 – Interpreta nel migliore dei modi il ruolo di rottura che gli assegna il suo allenatore: tatticamente e verbalmente è sempre al centro della scena quando si tratta di disturbare qualche interista. Fino all’espulsione. Molesto.

Galeno 5,5 – Spesso al posto giusto al momento giusto, non riesce comunque a rendersi pericoloso. Distratto.

dal 51′ Evanilson 5 – Non entra mai nelle trame dei compagni quando ripartono e non dà un grande contributo nemmeno senza palla. Ignorato.

Taremi 6,5 – Tanta lotta, non ha paura di fare la lotta, ma sempre con tanta tanta classe. Elegante.

dall’82’ Wendell sv

All. Conceiçao 6 – Imbriglia l’Inter schierando una squara ordinata, che difende bene e prova quando può a fare male, consapevole che il turno si gioca su 180′, anche se si chiude troppo e perde la gara. Timido.

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