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La storia di Federico Gatti: dalla Promozione al posto da titolare in Nazionale sulle orme di Materazzi

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Federico Gatti
Foto: LaPresse

Il 16 febbraio 2020 il Verbania, nel 24° turno della Serie D, piegava con il punteggio di 1-0 la Fezzanese e, suo malgrado, giocava l’ultima partita prima che il Covid-19 spazzasse via ogni discorso a livello calcistico. Per quale motivo stiamo parlando di quel match che, almeno sulla carta, sembra così poco interessante o indicativo? Si tratta, invece, dell’ultima partita giocata da non professionista di Federico Gatti, attuale difensore centrale della Juventus e della Nazionale.

Un salto in avanti sensazionale

A 1371 giorni di distanza, infatti, tutto è cambiato per il nativo di Rivoli (periferia di Torino). Senza mezzi termini. Dalla Serie D è arrivato un salto in avanti prorompente, fino alla maglia da titolare dell’Italia nel match che Federico Gatti giocherà domani sera allo stadio Olimpico di Roma contro la Macedonia del Nord. Un cambiamento totale ed avvenuto davvero in pochissimo tempo. Una storia da raccontare con dovizia di particolari perchè non è di quelle che si vedono spesso nel calcio multimilionario di oggi. Ma, come sempre, proviamo ad andare con ordine.

Un percorso fatto di tantissima gavetta e non solo…

Il possente difensore classe 1998 ha mosso i suoi primi passi nelle giovanili del Chieri (sempre provincia di Torino) prima di passare in granata dal 2005 fino al 2012. Dopodiché sono arrivate le esperienze con Alessandria (2012-2014) e Pavarolo (ridente comune di 1.173 abitanti a pochi passi dal capoluogo piemontese). Con i colori biancorossi Federico Gatti ha modo di esordire in Promozione a soli 17 anni e, dal 2014 al 2016, ha inanellato 31 presenze con 3 reti. La promozione in Eccellenza con il Pavarolo cambia i piani, dato che arriva il prestito al Saluzzo per una parentesi, però, assolutamente da dimenticare. Appena 4 presenze totali e ritorno inevitabile in biancorosso fino al 2018, con altre 47 presenze e la bellezza di 12 gol. Un percorso calcistico tutto da creare, mentre di giorno “Fede” continua a lavorare ai mercati generali o come carpentiere, svegliandosi sovente anche alle 03.00 del mattino.

Una crescita esponenziale ed a ritmi serrati

L’elogio della tenacia e della voglia di arrivare. E, a quanto pare, l’occasione per “arrivare” si è materializzata proprio nel momento giusto. Dalla stagione 2018 (fino al 2020), infatti, arriva la chiamata del Verbania in Serie D, con complessivi 51 incontri e 6 reti. A questo punto la carriera di Federico Gatti ha un’esplosione vera e propria. Nella stagione 2020-2021 passa alla Pro Patria in Serie C con 36 match giocati e una rete. Nell’anno successivo ecco la svolta finale: il Frosinone in Serie B. Il classe 1998, infatti, impressiona con i ciociari con 36 partite complessive e altri 5 gol, fino alla chiamata del Torino nel mercato di gennaio. I granata, infatti, cercano di assicurarsi il più promettente centrale della serie cadetta e per il suo ritorno in granata tutto sembra fatto. Proprio in extremis, tuttavia, la Juventus fa saltare il banco a sorpresa e si assicura il proprio attuale numero 4 che, in bianconero, ha già totalizzato 37 presenze e 3 reti.

Un cambio di passo anche in maglia bianconera…

Dopo un inizio tutt’altro che semplice (con panchine a ripetizione e tanti punti di domanda) il nativo di Rivoli ha lavorato su sé stesso e sul campo e ha convinto mister Max Allegri a puntare su di lui e, effettivamente, il suo girone di ritorno della scorsa stagione lo ha visto protagonista al fianco di Bremer e Danilo. Una ennesima dimostrazione della forza d’animo di Federico Gatti che, giova ricordarlo, ha già messo in cascina anche 2 presenze con la Nazionale.

Un percorso che ricorda quello di un campione del mondo…

Domani sera, quindi, arriverà la terza. Dal primo minuto. In un match di importanza capitale verso Germania 2024. Una carriera che, a questo punto, assomiglia molto a quella di Marco Materazzi che, a sua volta, partì dal basso tra Marsala, Trapani, Carpi e Perugia, per conquistare addirittura la Coppa del Mondo 2006 in azzurro (con il suo indimenticabile gol in finale). Un augurio che anche Federico Gatti possa proseguire in quella direzione e, chissà, decidere a sua volta la finale dei Mondiali 2026, come fece proprio il suo collega nerazzurro. Stiamo correndo troppo, certo, intanto concentriamoci sul match di domani sera contro la Macedonia del Nord, con Federico Gatti nel cuore della difesa azzurra. E pensare che pochi anni fa era in Serie D sui campi di Bra, Savona, Borgosesia e Ghivizzano…

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