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Pagelle Fiorentina-Bologna 5-4 d.c.r., voti Coppa Italia: Kayode impressiona, Posch sciagurato, Orsolini spreca

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Nella serata odierna è scattato il via del programma dei quarti di finale della Coppa Italia 2023-2024: il primo incontro settimanale del torneo vedeva affrontarsi la Fiorentina di Vincenzo Italiano e il Bologna di Thiago Motta, due delle sorprese del campionato. Agli ottavi, la Viola ha eliminato solamente ai rigori il Parma, mentre i rossoblù hanno compiuto una vera e propria impresa in casa dell’Inter. Partita che è stata decisa dall’immancabile lotteria dei calci di rigore, visto che al termine dei 120′ il punteggio del match è rimasto sullo 0-0: a passare il turno è stata la squadra di Itaiano, vincitrice per 5-4 dopo i tiri di rigore. In semifinale, i toscani incroceranno la vincente della sfida tra Milan e Atalanta.

PAGELLE FIORENTINA-BOLOGNA 5-4 D.C.R.

FIORENTINA 

Oliver Christensen: 6. Viene graziato dalla traversa sulla conclusione col mancino di Zirkzee, per il resto non deve compiere interventi particolari. Un po’ grezzo nelle uscite sulle palle inattive, ma è bravo a non commettere errori.

Nikola Milenkovic: 6. In un paio di circostanze rischia di perdersi Zirkzee, molto abile a confonderlo con le sue giocate di fino. Tutto sommato però è efficace in pressing sul centravanti avversario, costretto a muoversi tantissimo per liberarsi del serbo.

Lucas Martinez Quarta: 6. Arcigno nei contrasti, mai banale nelle uscite e un grande coraggio che contraddistingue il suo match. Ogni tanto si invola verso la porta avversaria come spesso è accaduto ad inizio stagione, ma oggi incide di più nella propria area. Sia nel recupero, che nei supplementari, ha la chance per far esplodere di gioia i propri tifosi: nella prima è stato eccezionale Skorupski, nella seconda doveva far meglio. Dal 110′ Yerry Mina: s.v.

Luca Ranieri: 6. Ha timore di perdere il pallone nella propria trequarti, perciò rinvia senza fronzoli la sfera in molte occasioni, anche quando non sarebbe servito. Per il resto si adatta al meglio nella nuova sistemazione a tre.

Michael Kayode: 7. Fissa Kristiansen come uomo di riferimento. Il suo pressing incessante sul danese non permette agli avversari di uscire sulla sinistra per non rischiare di perdere il pallone. Si propone sempre sulla fascia, tentando di tanto in tanto di crossare in area dal fondo. Impressiona la quantità di energie che sprigiona nell’arco dei 120′.

Alfred Duncan: 5,5. Non riesce a scalare sull’esterno per coprire ulteriormente la fascia destra degli avversari, che specie nel secondo tempo è dirompente. Si fa vedere meno del solito anche nell’ultimo quarto di campo. Dal 72′ Rolando Mandragora: 6. Non entra male in campo. Fornisce forze fresche al centrocampo viola, rinvigorito anche dal punto di vista qualitativo con la sua presenza in campo.

Maxime Lopez: 6. Prova senza infamia e senza lode per il francese. Bravo a reggere fisicamente le lotte formatesi in mezzo al campo, l’ex Sassuolo si applica bene anche come rubapalloni, compiendo un paio di interventi importanti.

Cristiano Biraghi: 5,5. Orsolini non è un avversario docile da tenere a bada, e il capitano viola accusa un po’ di fatica nel mismatch con l’esterno italiano. Rimane molto coperto per evitare di sbilanciare più del dovuto la squadra. Dal 72′ Fabiano Parisi: 6,5. E’ più adatto rispetto a Biraghi per interpretare il ruolo di quinto, visto che può contare su un motore più potente. Dietro fa buona guardia su Orsolini. Da una sua giocata nasce l’azione che porta all’occasione di Kayode.

Jonathan Ikoné: 5,5. Viene schierato in un ruolo inedito per lui, quello di seconda punta. Non si muove male, tant’è che in un paio di circostanze si smarca con efficacia, ma ha sempre qualcosa che gli va storto e non concretizza le chance capitategli. Dal 60′ M’Bala Nzola: 5,5. Ha voglia di rivalsa, ma non si applica. Di tanti palloni che gli arrivano, ne controlla davvero pochi, e la maggior parte di questi non contano perché l’angolano è partito in posizione di fuorigioco.

Antonin Barak: 6. I suoi movimenti senza palla permettono ai viola di poter sfruttare le due punte senza andare per vie laterali. In questo modo, però, non tocca la sfera quanto vorrebbe, non potendo quindi mettere in mostra le proprie qualità. Dal 60′ Giacomo Bonaventura: 6. Italiano decide di lasciarlo in panchina per poi schierarlo a partita in corso. Agisce come sempre tra le linee della squadra avversaria, tentando di sorprenderla con le sue verticalizzazioni improvvise. La presenza dell’ex Milan fluidifica la manovra dei viola, anche se da lui ci si aspetta sempre di più.

Lucas Beltran: 6,5. Nonostante non abbia un fisico imponente, riesce sempre a divincolarsi con qualità dalle asfissianti marcature a uomo che Thiago Motta gli ha preparato. E’ costretto ad arretrare il suo raggio d’azione per giocare di più con i compagni, così facendo però si allontana dalla porta. Dal 78′ Arthur Melo: 5,5. Entra in campo un po’ a freddo, perciò stenta all’inizio. Poi carbura col passare dei minuti, sebbene commetta qualche imprecisione tecnica non da lui.

All. Italiano: 6. Scompagina il canovaccio tattico del match proponendo la difesa a tre. Con questo modulo i viola non si sono espressi male, anche se è mancata la spinta di un attacco pungente. Alla fine della fiera, l’hanno spuntata i toscani ai rigori, mostrando ancora una volta la capacità di questa formazione di avanzare nelle coppe, anche con quel pizzico di fortuna che non guasta mai.

BOLOGNA

Lukasz Skorupski: 6,5. Torna a difendere i pali della porta rossoblù dopo aver saltato l’ultimo match di campionato. Attento in quei pochi interventi che deve compiere, anche le palle inattive le gestisce senza fatica. Nel recupero del secondo tempo si esalta su Martinez Quarta.

Stefan Posch: 5,5. Dà una discreta mano a Orsolini per aumentare la pericolosità della fascia destra. Insieme all’ala forma una coppia forte fisicamente che mette in seria difficoltà Biraghi, costantemente pressato dall’austriaco in fase di possesso. E’ lui a commettere l’errore dal dischetto che condanna i bolognesi all’eliminazione.

Sam Beukema: 6,5. In assenza di Calafiori è lui a prendere la leadership della retroguardia bolognese. Aggressivo ma disciplinato nei contrasti, ordinato in area di rigore e in fase di impostazione.

Jhon Lucumi: 6. Si fa trascinare dal compagno di reparto, il quale lo aiuta a non commettere nessuna sbavatura. Nel complesso si nota meno rispetto a Beukema, ma il suo sporco lavoro in area lo svolge con la giusta applicazione. Dal 87′ Riccardo Calafiori: 6,5. Nei supplementari cambia la partita potendo mettere sul piatto della contesa una maggiore brillantezza fisica, oltre alla consueta qualità. Non ha timori reverenziali nell’aggredire alto gli avversari, i quali difficilmente riescono ad avere la meglio sul difensore ex Roma.

Victor Kristiansen: 5,5. E’ l’anello debole della catena difensiva rossoblù. La maggior parte delle azioni della Fiorentina si sviluppano dalle sue parti sulla spinta di un ispiratissimo Kayode, il quale non trova mai la resistenza del danese.

Remo Freuler: 5,5. Non benissimo nel complesso. E’ incaricato ad andare a uomo su Barak, ma spesso è in ritardo nella copertura del ceco, perciò con la sua asincronia apre degli spazi in cui gli avversari si infilano volentieri in mezzo al campo.

Michel Aebischer: 6. Fa un po’ meglio di Freuler, visto che è più addetto a sorvegliare eventuali inserimenti dei centrocampisti avversari. Dà buona copertura in fase di non possesso, mentre in avanti non perviene. Dal 87′ Nikola Moro: 5,5. Si vede poco in mezzo al campo. Doveva incidere di più, considerando sia l’attitudine spiccatamente offensiva, che una fisiologica brillantezza fisica superiore, invece non entra pienamente nel match.

Riccardo Orsolini: 5,5. E’ bravo a crearsi lo spazio davanti a sé per poi puntare l’uomo che ha di fronte, ma in tante occasioni non è lucido nelle scelte. Nel secondo tempo supplementare, si divora l’1-0 a tu per tu con Christensen.

Lewis Ferguson: 6,5. Lo scozzese ha un’intelligenza tattica fuori dal comune. Corre a per di fiato per tutto il tempo, spendendo tutte le energie a disposizione, lavorando ottimamente sia da interditore che da regista arretrato.

Alexis Saelemaekers: 6. Nei primi minuti è parecchio frizzante, poi cala progressivamente. Kayode, anche se gioca molto alto, è abile a coprire la posizione sul belga, il quale si trova la strada sbarrata di fronte a sé. Si impegna molto in fase di non possesso.

Joshua Zirkzee: 6,5. Nelle ultime prove aveva deluso un po’, quest’oggi è tornato ad esprimersi sui suoi livelli. Si abbassa per gestire il pallone e far alzare i compagni, poi serviti con alcune giocate funamboliche dell’arsenale dell’olandese. La traversa colpita a metà primo tempo, sebbene provenga da una conclusione non perfetta, nasce da una sterzata meravigliosa in area su Milenkovic.

All. Thiago Motta: 6. La sua squadra disputa l’ennesima partita di sostanza, sebbene di fronte gli avversari abbiano provato a cambiare le carte in tavola con uno schieramento inusuale. Nel finale paga il fatto di aver utilizzato solamente due cambi rispetto ai sei effettuati da Italiano: con una maggior freschezza atletica forse i rossoblù avrebbero potuta vincerla nei 120′.

Foto: Lapresse

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