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L’Italia convince di più con il 4-3-3: questo è il modulo da ritrovare per gli Europei?

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Italia / LaPresse

“Chi lascia la strada vecchia per la nuova…”. Chi non ha mai citato questo famoso adagio almeno una volta nella propria vita? Per chi non lo avesse fatto, la spiegazione è semplice: se provi a cambiare qualcosa, sai che quello che avevi in mano prima potrebbe essere meglio di quello che otterrai. Ma, dall’altra parte, la novità potrebbe essere anche migliore, ma i rischi non mancheranno.

LA PROVA CONTRO IL VENEZUELA

Nel caso dell’Italia del commissario Luciano Spalletti questo modo di dire calza a pennello pensando ad un aspetto ben preciso: lo schema tattico impiegato. Nelle prime fasi dell’amichevole di ieri sera a Fort Lauderdale (vittoria per 2-1 contro il Venezuela grazie alla doppietta di Mateo Retegui) gli Azzurri sono scesi in campo con il 3-4-2-1 per provare a dare maggiore copertura davanti a Gianluigi Donnarumma.

IL RITORNO…AL PASSATO

La linea composta da Di Lorenzo, Buongiorno e Scalvini, tuttavia, ha faticato più del previsto per opporsi al non certo impossibile attacco venezuelano. Nella ripresa, invece, il tecnico di Certaldo ha scelto di passare alla difesa a 4, nel ben più noto e oliato 4-3-3. Con questa modifica la squadra ha messo in mostra subito un miglioramento, tanto da risultare più solida e, non ultimo, vincere nel finale.

QUALE DIREZIONE INTREPRENDERE?

Cosa vedremo da ora in avanti? Il mirino è ben fissato sugli Europei di Germania 2024 ma il tempo stringe. Vedremo se anche contro l’Ecuador il CT proverà nuovamente la difesa a 3 oppure rimarrà fermo sul 4-3-3. Amichevoli simili sono il palcoscenico ideale per qualche sperimentazione. La difesa italiana non ha al momento a disposizione fuoriclasse assoluti come ai vecchi tempi, per cui per blindare la porta potrebbe anche pensare ad una maggiore copertura con la linea a 3. I primi exit-poll, in stile politico, tuttavia, non vanno verso questa direzione…

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