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Retegui-Kean è la coppia d’attacco perfetta per quest’Italia?

Mateo Retegui
Mateo Retegui / LaPresse

In un periodo nel quale l’Italia ha faticato a trovare attaccanti capaci di trascinare la Nazionale, forse è arrivato il momento giusto per dire che il reparto offensivo può dormire sogni tranquilli. Mateo Retegui e Moise Kean sono in formissima e stanno vivendo la loro miglior forma della carriera. Coppia d’attacco da 19 gol in campionato, i due giovani centravanti hanno finora fatto faville in questa stagione, e rappresentano un effettivo valore per la compagine azzurra, la quale farà affidamento alle due punte nel rush finale del girone di Nations League.

Per pura coincidenza, entrambi i centravanti hanno cambiato aria in estate. L’italo-argentino ha compiuto un salto di qualità incredibile nelle prestazioni, divenendo un elemento fondamentale nella banda del Gasp a Bergamo. Arrivato per “rimpiazzare” l’infortunato Scamacca, l’ex Genoa ha scioccato tutti per la sua incredibile capacità di finalizzare a ripetizione. In campionato, Retegui ha già messo a segno undici reti, quattro in più dello score trovato nella passata stagione in Liguria.

Chi invece ha deciso scientemente di compiere un passo indietro è Moise Kean. Il classe 2000 si è visto sbarrare la porta davanti a sé in casa Juventus, e ha accolto la chance di vestire la maglia della Fiorentina. In breve tempo il bomber azzurro ha conquistato i tifosi viola: otto gol in campionato – di cui tre segnati oggi al Verona – e una quantità enorme di occasioni create, sebbene il centravanti ha dovuto fronteggiare un problema fisico che lo ha tenuto fuori quasi un mese tra settembre e ottobre.

In sintesi, entrambi i centravanti si sono calati al meglio nelle nuove realtà, dimostrando di avere la stoffa per vestire da titolare la maglia della Nazionale. Tatticamente sono molto simili, perciò vederli insieme in campo non è così semplice da realizzare come scenario, ma avere a disposizione due punte di questo calibro non può che far bene alla squadra. Desta molta curiosità l’eventuale impiego in contemporanea dei due bomber: mai come in questo momento – almeno negli ultimi dieci anni – l’Italia poteva disporre due centravanti di questa caratura.

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