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Giovani bianconeri crescono: il futuro della Vecchia Signora è qui

Da Miretti a Fagioli, passando per Iling fino a Soulé: la Juve ha già in casa i talenti che potrebbero rilanciarla. Ma avrà il coraggio di puntarci?

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Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli, 2 gol in Serie A (©LaPresse)

Ad oggi un ipotetico centrocampo a 4 della Juve potrebbe annoverare, da destra a sinistra, Soulé, Miretti, Fagioli e Iling. E allora vogliamo lanciare una provocazione: contro il Napoli, allo stadio Maradona, se i prescelti dal 1′ fossero stati questi, sarebbe comunque finita 5-1? Nessuno può dirlo. Solo il dio del calcio ha la risposta. La certezza, però, è che questi quattro ragazzi(ni) della Juventus fino ad oggi hanno giocato alla grande. Anzi, alla grandissima. Chi più chi meno ha trovato il suo spazio. Mica facile quando in panchina siede Massimiliano Allegri. Uno che con i giovani non ci va giù leggero. Ricordate che fine fece Niang al Milan dopo l’errore in Champions League contro il Barcellona? E Kulusevski l’anno scorso? Spietato, il conte Max. Che tuttavia ieri, dopo il match pareggiato 3-3 con l’Atalanta, ha ricordato come la Juve quest’anno abbia cinque ragazzi del settore giovanile protagonisti in prima squadra. In realtà sono quattro, ma poco importa. Al di là dei tribunali, il futuro della Vecchia Signora (sul campo) è qui.

Fagioli è sbocciato. Ora che si fa?

Il più vecchio di questo giovane quartetto è Nicolò Fagioli, classe 2001. Il centrocampista, dopo un anno nella sua Cremonese, in Serie B, è tornato all’ovile (veste bianconero fin da quando aveva 16 anni) dimostrandosi ormai pronto per il palcoscenico del massimo campionato italiano. Le presenze sono 10, i gol 2. Le prestazioni in mezzo al campo di altissimo livello. Sempre. L’ultima, contro l’Atalanta, lo ha visto protagonista assoluto. Una prestazione da veterano. Condita dall’assist al bacio per Milik, una fiondata di prima, partita dall’out di destra, che ha chiuso la sua corsa nel cuore dell’area: un’autentica perla.

Il problema è che da domenica dovrebbe tornare Pogba. E difficilmente Paredes potrà restare in panchina fino a maggio. Allegri dovrà fare delle scelte ma è indubbio che ad oggi Fagioli, quando scende in campo, sia molto più efficace e utile alla causa dell’argentino ex PSG. Uno che costicchia, con il suo contratto da 7 milioni euro annui. Ma che è a Torino in prestito. Rinnovarlo avrebbe poco senso. Così come avrebbe poco senso rinunciare a Fagioli, che ha firmato un contratto fino al 2026 a 1 milione di euro. La speranza è che la Juve continui a puntare su Nicolò. Il cui cartellino oggi vale sui 10 milioni di euro ma che, continuando così, a fine stagione potrebbe valerne più del doppio.

Soulé il predestinato, sulle orme di Angel

Matias Soulé è di due anni più giovane e gioca esterno. Alto, come la vecchia ala, o a tutta fascia. Argentino di Mar del Plata, 182 cm di corsa e qualità, è sbarcato alla Juve dal Velez nel 2020-21. Vanta presenze sia in Nazionale Under 16 che nell’Under 20. E parliamo dell’albiceleste. Nel suo Paese di origine alcuni ritengono che sia un predestinato. Tanto che il suo valore di mercato si aggira già intorno ai 4 milioni di euro. I numeri sembra averli, tanto che Allegri in questi mesi ha continuato a dargli spazio. Ad oggi ha collezionato 8 presenze in campionato e 3 in Champions League, anche se quasi tutte subentrando dalla panchina. Mancino come il suo maestro, Angel Di Maria, può solo crescere. Anche perché ha 19 anni ed è alla sua prima stagione tra i grandi. Bisogna crederci.

Il fiore all’occhiello: Fabio Miretti

Altro classe 2003, Fabio Miretti è già nell’Olimpo del calcio che conta. In pochi mesi è passato dalla Youth League con la Primavera bianconera alla Serie A e alla Champions League. Dopo l’esordio della scorsa stagione, il centrocampista di Pinerolo ha sfruttato al meglio l’opportunità derivata dagli infortuni di Pogba e dalle incertezze di Paredes, scalando posizioni nelle gerarchie di Allegri nel cuore del campo. E così, oggi, si può parlare di lui come di un titolare: 17 presenze e 1 assist in Serie A, 5 apparizioni con tanti minuti in Champions. Per la gioia del commissario tecnico della Nazionale azzurra, Roberto Mancini, che lo scorso 20 novembre lo ha fatto persino esordire contro l’Austria.

Mezzala con spiccate doti di inserimento e di un buon tiro, Miretti è il prototipo del centrocampista moderno box to box e può davvero ambire a diventare un campione. Vero, con i suoi 180 cm non è un gigante. Ma ha testa, personalità, classe. Non a caso chi volesse anche solo pensare di strapparlo alla Juve dovrebbe sborsare non meno di 30 milioni di euro, contro una valutazione ufficiale di 15. Insomma, il ragazzo è blindato fino al 2026.

Iling Junior, mi manda sua maestà il Re

Scade nel 2025, infine, il contratto di Samuel Iling Junior, esterno mancino nato nel 2003 a Islington. L’inglese è entrato a far parte del settore giovanile bianconero nel 2020, dopo essere cresciuto nel Chelsea, uno dei migliori vivai d’Europa. Il suo talento (enorme) è emerso per la prima volta in Champions League, quando da subentrato ha quasi salvato la Juve dal ko contro il Benfica con le sue accelerazioni. In campionato sono arrivate altre 4 presenze, tutte dalla panchina. E il minutaggio per ora è stato limitato. Nonostante questo ha firmato 2 assist tra Champions e Serie A. Segno che il ragazzo, con il suo sinistro e la sua corsa, può essere decisivo. Lui, come tutti i sui giovani “fratelli” bianconeri.

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