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Serie A, il migliore allenatore del girone d’andata: Spalletti maestro assoluto, Inzaghi e Allegri in apnea

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Luciano Spalletti (© LaPresse)

Si chiude stasera il girone d’andata del campionato di Serie A 2022/2023. Nonostante manchi ancora la sfida tra Lazio e Milan, possiamo già iniziare a tirare un po’ le somme su quello che ci ha offerto questa prima parte di stagione. Il capitolo allenatori è al momento il più scontato di tutti. Se bisogna tracciare un bilancio, è indubbio che il lavoro di Luciano Spalletti sia di spanne superiore agli altri.

Spalletti ha reso il Napoli una squadra europea

Già i freddi numeri basterebbero per incoronare il suo lavoro fatto con questo Napoli. 50 punti conquistati su 57, miglior attacco e miglior difesa: cosa volere di più? Ma è riduttivo appoggiarsi solo a questo: gli azzurri al momento sono la squadra più europea d’Italia. Grazie anche a quanto fatto dal tecnico di Certaldo, ‘esasperando’ i concetti che si erano già visti lo scorso anno, ma con un nuovo nucleo di giocatori.

Il repulisti generale della scorsa estate gli ha offerto una squadra più strutturata fisicamente e soprattutto più recettiva ai suoi dettami. Match sempre frizzanti e ad alto ritmo con qualsiasi avversario, riuscire ad inserire in tempo zero due giocatori rivelatisi chiave come Kim e Kvaratskhelia, e l’esplosione definitiva di Osimhen, che ha ormai incanalato tutta la sua energia esplosiva per diventare letale in area di rigore: Luciano Spalletti è il Re Mida di questo girone d’andata.

Inter e Juventus, senza certezze

Al suo cospetto, i mister delle altre grandi impallidiscono. Ci si aspettava qualcosa in più da Inter e Juventus, con Simone Inzaghi e Max Allegri che hanno avuto più di un problema in stagione. I nerazzurri non hanno ancora raggiunto una certa continuità, con l’assenza di Lukaku che rappresenta un’attenuante parziale. Non che le cose migliorino nella propria metà campo. Vedere i nerazzurri come l’undicesima difesa del torneo con 25 gol subiti fa storcere il naso, con i meccanismi inceppati da troppo tempo.

Andando verso Torino, le otto vittorie consecutive senza subire reti ed un terzo posto virtuale avevano nascosto la polvere sotto il tappeto. Un gioco per lunghi tratti deficitario, e non basta l’assenza di Pogba a giustificare un Allegri che molte volte è parso parecchio confuso sul da farsi, avendo a disposizione quella che sulla carta è la squadra più lunga di tutta la Serie A. Queste incertezze si sono viste nelle partite più importanti, vedi i cinque schiaffoni presi dal Napoli. E se vuoi essere grande, devi farlo con i grandi.

L’Atalanta fa sempre divertire

Se per Stefano Pioli e il Milan e la Roma di José Mourinho possiamo utilizzare la solita frase scolastica ‘è intelligente, ma non si applica’, al momento chi merita la seconda posizione in una griglia ipotetica tra gli allenatori è Gian Piero Gasperini. La sua Atalanta si è evoluta rispetto alla versione vista nelle ultime stagioni. Ha imparato ad essere più cinica in determinate partite, ma non sono mancate le occasioni in cui ha saputo far divertire il pubblico, cercando un piazzamento nell’Europa che conta. Bene anche Maurizio Sarri e la sua Lazio, ma le sorprese di queste prime 19 giornate sono altre.

Gli emergenti

Andrea Sottil, ad esempio. La sua Udinese è una squadra muscolare ma che sa giocare a calcio con una buonissima raffinatezza. L’Empoli di Zanetti, che dopo le velate critiche della sua esperienza a Venezia sta portando i toscani ad una salvezza comodissima, o il Monza che con Raffaele Palladino ha una media di quasi un punto e mezzo a gara. Ma non è che l’Italia, da patria di grandi calciatori, si sta proponendo adesso anche se non soprattutto patria di grandi allenatori e grandi idee?

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