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Aquilotti in caduta libera, i rimedi per uscire dalla crisi

Senza Nzola i bianconeri sono ancora a secco di gol in campionato. E la difesa, perso Kiwior, balla troppo. Gli occhi sono puntati su Shomurodov e Wisniewski

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Mattia Caldara
Mattia Caldara, difensore dello Spezia, impegnato contro l'Empoli (©LaPresse)

La paura, adesso, si comincia a far sentire. Dopo tre sconfitte consecutive, lo Spezia di Luca Gotti sta iniziando a tremare. Quasi inevitabile, in casi come questo. Specialmente quando chi ti sta dietro corre molto più forte di te. Vedasi Verona, che nelle ultime tre giornate ha fatto l’opposto degli aquilotti racimolando 5 preziosi punti grazie a due pareggi (con Lazio e Udinese) e una vittoria (Lecce). Ed ora è lì, a soli 4 punti di distanza. Come il terzultimo posto in classifica che vale la retrocessione: tanto, troppo vicino. Urge ritrovare la vittoria. O quanto meno un pareggio per ridare morale alla truppa.

Ottimo mercato ma pesa il ko di Nzola

E dire che per evitare di scivolare indietro e ritrovarsi nuovamente invischiato nella lotta salvezza, il direttore sportivo Eduardo Macia non è stato di certo con le mani in mano durante la sessione invernale del mercato. Esposito, Zurkowski, Shomurodov sono solo i colpi più importanti messi a segno dal dirigente spagnolo tra dicembre e gennaio. Una lotta salvezza che finora lo Spezia era sempre riuscito a tenere lontana. Forse anche un po’ a sorpresa, guardando la rosa degli aquilotti. Merito dell’equilibrio del 3-5-2 di Gotti ma anche del feeling tra il tecnico e Nzola, ritornato a bucare la rete con una continuità sconosciuta sotto la gestione di Thiago Motta. Forse non è un caso che il castello di carte costruito dai bianconeri sia crollato proprio nel momento in cui l’attaccante angolano si è fermato per via di un infortunio. L’ultima vittoria risale al 15 gennaio, quando gli aquilotti espugnarono l’Olimpico di Torino per 1-0. Il gol, manco a dirlo, fu di Nzola.

Fino a quel momento gennaio aveva regalato solo soddisfazioni alla banda di Gotti. Pareggio con l’Atalanta alla ripresa (2-2, tra l’altro subendo una rimonta al 90′), altro pari una settimana dopo al Picco contro il Lecce (0-0). Insomma, l’assenza del bomber, 9 gol in stagione, sta pesando enormemente. Così come la sfortuna, che ha costretto ai box anche Ekdal, Kovalenko e il neo acquisto Zurkowski, togliendo tante soluzioni in mezzo al campo allo staff tecnico. Tutti loro stanno ancora lavorando a parte ma in vista della delicata trasferta di Empoli mister Gotti cercherà di recuperare almeno Nzola, oltre a Gyasi che tornerà dopo la squalifica. Senza l’angolano lo Spezia non ha più trovato la via del gol in campionato. Se non dovesse farcela Verde e Gyasi si giocheranno il posto di fianco a Shomurodov, abbastanza positivo all’esordio contro il Napoli.

La difesa balla, chance per Wisniewski

Se gli assenti possono rappresentare un piccolo alibi, l’altro vero problema in questo momento è la difesa. Perso Kiwior, passato all’Arsenal, lo Spezia sembra aver perduto l’intero bandolo della matassa. Le 12 reti subite nelle ultime 4 gare tra Serie A e Coppa Italia sono lì a dimostrarlo. E il fatto che tre dei quattro avversari fossero Roma, Atalanta e Napoli non basta a giustificare certi numeri e certe prestazioni. Anche a Bologna, infatti, Caldara e compagni non hanno di certo brillato. Quest’ultimo, in particolare, appare in grande difficoltà. Ha fatto grande fatica sia contro Zirkzee, al Dall’Ara, sia contro Osimhen e Kvara domenica al Picco. E sabato mancherà per squalifica, al pari di Ampadu.

Chissà che Gotti non decida di lanciare nella mischia il polacco Wisniewski, prelevato dal Venezia per tappare il buco in rosa dopo la partenza del connazionale Kiwior. Non avrà esperienza in Serie A ma per vedere se e quanto vale avrà bisogno di una chance. In ogni caso, se il modulo non dovesse cambiare, sugli interpreti qualche novità sarà necessaria per uscire da questa crisi di risultati. Già a partire da sabato con l’Empoli. Una crisi che, conti alla mano, potrebbe avere un’unica via d’uscita: il ritorno di Nzola. In fondo, con le sue 9 reti, ha segnato più della metà dei gol dello Spezia (17). La salvezza passa quasi tutta dai suoi piedi.

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