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Coppa Italia

Il grande sogno della Cremonese: il fascino della Coppa Italia e l’auspicio di una magia da ‘quasi’ retrocessa

Il percorso di Coppa e i festeggiamenti per i 120 anni del club e per i 30 del Trofeo Anglo-Italiano hanno riacceso l’entusiasmo della piazza grigiorossa nonostante l’ultimo posto in Serie A

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Dessers esulta dopo il gol alla Roma nei quarti di finale di Coppa Italia (© LaPresse)

È tutto pronto a Cremona per la semifinale di Coppa Italia. La Cremonese giocherà domani, mercoledì 5 aprile, contro la Fiorentina la gara di andata tra le mura amiche dello Zini alle 21.00 in attesa del ritorno al Franchi del 27 aprile.

Storia

Tornata nella massima serie dopo 26 anni, i grigiorossi hanno incontrato diverse difficoltà nell’impatto con la A, tanto che dopo 28 giornate e un cambio di allenatore i punti in classifica sono solo 13, con il club lombardo che chiude la graduatoria.

Dalla Coppa Italia, però, sono arrivate soddisfazioni inattese. La semifinale raggiunta eguaglia il miglior risultato della società (semifinale nel 1986-87, poi persa contro l’Atalanta) e fa sognare il popolo grigiorosso.

Oltre i confini

Un’eventuale finale, infatti, permetterebbe alla Cremonese di staccare un pass per l’Arabia Saudita dove nella prossima stagione si disputerà la nuova Supercoppa Italiana in versione spagnola e addirittura, in caso di vittoria, i lombardi si qualificherebbero per la prossima Europa League. Tutto a prescindere dal buon esito o meno di una rincorsa salvezza che si fa ogni turno più dura e improbabile.

Realtà

Naturalmente, delle quattro compagini rimaste in lizza per la Coppa Italia, la Cremonese è quella che sulla carta vanta meno chance. Il percorso, però, conforta i grigiorossi: se con Massimiliano Alvini in panchina erano arrivate le vittorie contro Ternana e Modena (ai supplementari), compagini di Serie B, con Davide Ballardini sono stati eliminati Napoli (ai rigori) e Roma.

Formula

Un’ulteriore incognita è rappresentata dal fatto che la sfida si articolerà non più in un gara secca, ma su partite di andata e ritorno. In Coppa, però, senza la pressione di dover far risultato ad ogni costo – un po’ per l’urgenza di dover fare risultato in Serie A, un po’ perché in Coppa non aveva nulla da perdere -, i lombardi vogliono giocarsi fino in fondo le proprie chance.

Sogni

Anche perché l’ambiente è sempre più caldo. I festeggiamenti per i 120 anni di fondazione del club e per i 30 dalla conquista del Trofeo Anglo-Italiano a Wembley hanno riacceso l’entusiasmo dei tifosi che sognano una finale che aprirebbe loro le porte di nuove trasferte internazionali. A Riyad, o ancora meglio in giro per l’Europa.

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