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Pagelle Lazio-Juventus 2-1, voti Coppa Italia: Castellanos indemoniato, Bremer spaesato, Milik uomo salvezza

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Castellanos-Alex Sandro
Castellanos-Alex Sandro / LaPresse

Quest’oggi, a partire dalle ore 21.00, è iniziata la prima semifinale di ritorno valevole per la Coppa Italia 2023-2024 che vedeva protagoniste la Lazio di Igor Tudor ha ospitato la Juventus di Massimiliano Allegri. All’andata, i bianconeri si erano imposti per 2-0. Alla resa dei conti, passa la formazione piemontese, nonostante la sconfitta per 2-1 rimediata all’Olimpico. Decisiva la rete all’83’ di Milik, la quale ha risposto alla doppietta siglata da Castellanos. La Juventus affronterà nella finale del 15 maggio una tra Atalanta e Fiorentina.

PAGELLE LAZIO-JUVENTUS 2-1

LAZIO 

Christos Mandas: 6,5. Ancora una volta dimostra affidabilità tra i pali. Se si esclude la poca propensione all’impostazione dal basso, il greco ha tutte le qualità per poter giocare queste partite. Con un gran riflesso respinge la conclusione ravvicinata di Vlahovic nel primo tempo. Non può nulla sul tiro a botta sicura di Milik.

Nicolò Casale: 6. Nessun’apparente difficoltà per l’ex Verona. Prestazione d’altissima attenzione e premura del classe 1998, sempre ben appostato in area di rigore o nella giusta posizione a campo aperto.

Alessio Romagnoli: 6. Prova di carattere per il centrale biancoceleste. Deve marcare a uomo Vlahovic, compito che esegue con grande impegno e determinazione. Se il serbo non è in serata, una buona parte della “colpa” va attribuita all’ex Milan. Un po’ passivo in marcatura su Milik in occasione della rete dell’1-2.

Mario Gila: 5,5. Qualche difficoltà per lo spagnolo quest’oggi. Più che in area di rigore, dove se la cava tutto sommato, trova parecchie difficoltà nella gestione del pallone. Diverse volte infatti si fa scippare la sfera dai propri piedi nella propria metà campo. Dal 46′ Patric: 5,5. Nel finale soffre il pressing bianconero, facendosi sorprendere dall’imbucata di Weah in occasione della rete di Milik. Per il resto si comporta abbastanza bene.

Elseid Hysaj: 5,5. Non si fa vedere quasi mai in avanti, dovendo prestare alla pericolosità di Chiesa sulla destra. Dietro prova a fare da guardia, ma nella ripresa la Juve le migliori occasioni le crea dalla sua zona di competenza.

Danilo Cataldi: 6. Solita partita senza infamia e senza lode per il centrocampista biancoceleste. Regolare il classe 1994 nella sua impostazione di gioco, priva di fronzoli e rischi inutili. Potrebbe far girare il pallone più velocemente. Dal 81′ Nicolò Rovella: s.v.

Mateo Guendouzi: 6,5. Prova rimarchevole per il francese. A centrocampo si fa sempre notare, sia in fase di interdizione che nella costruzione. Oggi è più incisivo nella fase di non possesso, ma sue giocate offensive non sono mai inutili. Dal 85′ Pedro: s.v.

Adam Marusic: 6,5. L’uomo che ha deciso l’ultimo incrocio di campionato tra Lazio e Juve quest’oggi non brilla, ma la sua prestazione solida la offre. Non si scopre moltissimo, preferendo rimanere più coperto per evitare che Cambiaso possa agire senza pressioni. Nella ripresa salva un gol fatto, anticipando Vlahovic sulla linea di porta.

Felipe Anderson: 6. Approccia l’incontro con l’atteggiamento giusto, dando brio alla manovra laziale nei primi minuti. Dopo un po’ si spegne, non riuscendo più a lavorare con i compagni nei primi minuti anche a causa di un dolore al ginocchio dovuto a un contrasto. Dal 61′ Matias Vecino: 6. Prova a dare il suo contributo, anche se per caratteristiche non può lavorare di raccordo e in velocità come il brasiliano.

Luis Alberto: 7. Dopo aver ritrovato il gol nell’ultima sfida di campionato, il classe 1992 anche quest’oggi si è espresso su altissimi livelli. Per caratteristiche, si decentra mettendosi più sulla sinistra, posizione che predilige per inventare. Si inventa l’assist per la doppietta di Castellanos.

Valentin Castellanos: 8,5. Prestazione sontuosa per il bomber argentino. Cattivo, feroce e vigoroso ad ogni contrasto, l’ex Girona ha davvero impressionato per la voglia con cui è sceso in campo. Con la stessa tenacia, apre il punteggio siglando la rete del vantaggio con un colpo di testa impeccabile. Nella ripresa si ripete, vincendo il duello fisico con Bremer per andare a segno a tu per tu con il portiere. Dal 81′ Ciro Immobile: s.v.

All. Tudor: 7. Di certo si può rimproverare ben poco per come si è sviluppata la partita. La sua squadra per i primi 60′ era disposta a meraviglia in campo, compatta e spietata in fase di non possesso, rapida di pensiero con il pallone tra i piedi. Negli ultimi minuti i suoi crollano fisicamente, subendo il gol che sancisce l’eliminazione.

JUVENTUS

Mattia Perin: 7. Nonostante subisca due reti, è uno dei migliori in campo dei bianconeri. In entrambi i gol di Castellanos non ha responsabilità, ma sempre sull’argentino è autore di un paio di interventi decisivi, in particolare quello nel primo tempo.

Danilo: 5,5. Il capitano bianconero non offre una prestazione eccezionale. Non è al meglio della forma, e la scivolata con cui regala a Castellanos la chance per raddoppiare ne è l’esempio lampante. Con esperienza riesce a limitare i danni.

Gleison Bremer: 5. Anche quest’oggi è assolutamente fuori dal match. Forse infastidito da un piccolo problema fisico, il brasiliano appare poco reattivo. Castellanos lo mette in difficoltà in diverse occasioni, e anche palla al piede non è lucido. Con ancor meno attenzione, si fa spostare dal centravanti argentino in occasione del 2-0. Nel finale alza la muraglia per difendere la qualificazione.

Alex Sandro: 5. Difficilmente non fa guai quando viene schierato. Anche quest’oggi, il centrale brasiliano si rende protagonista di un errore che scaturisce un gol agli avversari. Pessima la sua copertura su Castellanos in occasione del vantaggio biancoceleste.

Andrea Cambiaso: 6,5. Inizia il match con la giusta applicazione. Si accentra spesso, proponendosi molte volte nell’ultimo quarto di campo. Ha una grossa chance nel primo tempo, ma la sua conclusione non inquadra la porta. Dal 70′ Timothy Weah: 6,5. Sin dai primi secondi prova a rendersi utile, senza combinare nulla. Diventa assistman decisivo involontariamente, mettendo in mezzo un tirocross deviato in porta da Milik.

Weston McKennie: 5. Serata nera per lo statunitense. L’ex Leeds è un pesce fuor d’acqua, mai coinvolto nel gioco e non partecipe alla manovra d’attacco. Tocca una manciata di palloni, sbagliando quasi sempre la scelta e facendo infuriare Allegri all’intervallo. Dal 81′ Kenan Yildiz: s.v.

Manuel Locatelli: 5,5. Leggermente meglio rispetto alle ultime uscite, ma la sua prova non può considerarsi positiva. Spesso si fa cogliere di sorpresa, nonostante non si posizioni male con il corpo. E’ sempre un po’ in ritardo nei contrasti.

Adrien Rabiot: 6. Nelle ripartenze bianconere è lui a portare il pallone nell’altra metà di campo, dettando i ritmi del contropiede. In alcune circostanze è abile a servire i compagni, in altre meno, ma non è timoroso nel rischiare la giocata.

Filip Kostic: 6. Ad inizio partita è pericoloso con una falcata degna di nota da cui nasce l’occasione per Cambiaso, unico squillo di una prestazione piuttosto anonima nel primo tempo. Meglio nella ripresa, dove è più coraggioso in fase offensiva.

Federico Chiesa: 5,5. E’ difficile giocare spalle alla porta quando vieni accerchiato da tre uomini, e l’ala azzurra ha faticato parecchio. Quando è riuscito a eludere il pressing, il modo per rendersi pericoloso lo ha trovato, ma spesso è costretto a cedere alla difesa avversaria. Dal 90’+1 Carlos Alcaraz: s.v.

Dusan Vlahovic: 5,5. Partita complicatissima per il serbo. L’ex Fiorentina riceve pochissimi palloni, e deve spesso abbassarsi per partecipare alla manovra d’attacco. Ha a disposizione qualche chance per far male ai biancocelesti, senza trovar fortuna. Dal 81′ Arek Milik: 7. Uomo della provvidenza. Dopo nemmeno due minuti dal suo ingresso in campo, trova il gol che regala la qualificazione ai suoi, ribadendo in porta il cross teso di Weah, mettendo fine alle sofferenze della formazione di Allegri.

All. Allegri: 5,5. Sì, la qualificazione sarà anche arrivata, ma per quello che si è visto nella prima ora di gioco l’andazzo sembrava presagire tutt’altro. La propria linea difensiva compie errori a profusione che regalano due reti agli avversari, ma per fortuna dei bianconeri la Lazio finisce la benzina dal 60′ in poi, permettendo alla Juventus di segnare la rete che vale la qualificazione alla finale di Coppa Italia.

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