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Lavagna tattica: come giocherà lo Spezia senza Nzola?

Gotti ha perso il centravanti angolano nel suo momento migliore. Tra possesso palla e l’ipotesi Verde, chissà che la soluzione non possa essere il neo acquisto Krollis

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Nzola, attaccante dello Spezia, in azione contro Bijol
Nzola, attaccante dello Spezia, in azione contro Bijol dell'Udinese (©LaPresse)

Un mese senza M’Bala Nzola. L’infortunio al polpaccio accusato dal centravanti poco prima del match contro la Roma è un bel problema per lo Spezia. Che in un colpo solo perde tanti gol (ben 11 in 19 gare tra Serie A e Coppa Italia) e il suo leader carismatico, oltre che tecnico. La classifica fortunatamente non piange ma la rinascita del Verona, capace di racimolare 6 punti nelle ultime 3 partite, non fa dormire sonni tranquilli ai bianconeri. Il vantaggio sulla zona retrocessione si è ridotto a sei lunghezze (18 punti contro i 12 degli scaligeri) ma mister Gotti dovrà giocoforza inventarsi qualcosa dal punto di vista tattico, perché il bomber angolano ha caratteristiche uniche nella rosa degli aquilotti.

Le partite senza Nzola

Il primo aspetto da guardare riguarda il calendario. Nei prossimi trenta giorni lo Spezia affronterà due scontri diretti in trasferta (Bologna ed Empoli) e due big in casa (Napoli e Juventus). Non proprio l’ideale per chi lotta per la salvezza. La speranza è di riavere a disposizione Nzola il 26 febbraio al Friuli contro l’Udinese o magari la settimana prima al Picco contro la Vecchia Signora. Senza l’angolano, infatti, oltre alla pericolosità sotto porta mancheranno le sue abilità nell’attaccare la profondità e nel proteggere il pallone. Fattori chiave per determinare il ritmo di una partita, cosa che non è riuscita (e tanto) contro la Roma, che ha potuto gestire a suo piacimento palla e tempi di gioco. Difendere palla diventa importantissimo quando la squadra ha bisogno di respirare, attaccare lo spazio alle spalle della difesa permette invece di allungare l’avversario e creare lo spazio che serve per poterlo sorprendere.

La chiave tattica: migliorare nel possesso palla

Non a caso, nel post partita con la Roma, mister Gotti ha spiegato come l’inserimento di Verde al fianco di Gyasi fosse finalizzato ad aumentare l’incisività in fase di possesso e di gestione della palla. Almeno nei suoi piani. La mossa, infatti, non ha funzionato. E il tecnico, che già al 13’ aveva perso la spinta di Holm sull’out di destra, a fine primo tempo ha cercato di rimediare sostituendo il trequartista classe 1996 con il giovane Maldini, un altro palleggiatore. Giocatore diverso, stesso (deludente) risultato. I giallorossi di Mourinho non hanno mai sofferto e, sfruttando due erroracci degli aquilotti, hanno portato a casa l’intera posta in palio.

L’idea comunque potrebbe essere questa in assenza di Nzola. Trovare un modo diverso per essere funzionali con il 3.5.2, ormai marchio di fabbrica di questo Spezia targato Gotti. I giocatori per aumentare la proprietà di palleggio della squadra ci sono: Agudelo, Maldini, Verde e i neo arrivati Esposito e Cipot (19enne dotato di buona tecnica di cui Gotti ha già apprezzato le qualità) possono essere utili per migliorare in questo aspetto del gioco. Determinante per imporre il proprio calcio ma anche per per rischiare meno in fase difensiva. I dati, ad oggi, dicono che lo Spezia, con il 46,5 per cento di possesso palla a partita, è solo al 15° posto in questa speciale classifica. Solo Empoli, Salernitana, Cremonese, Verona e Lecce tengono meno il pallino del gioco in mano nell’arco dei 90′.

Krollis, il bomber dal piede caldo che viene dal freddo

Ma il sostituto naturale, scorrendo la rosa a disposizione di Gotti, sarebbe Raimonds Krollis. L’attaccante lettone, classe 2001, è appena sbarcato in Italia. I suoi numeri sono di tutto rispetto, anche se parliamo di massimo campionato lettone. Viene infatti da una stagione da 25 gol con la maglia del Valmiera e vanta 3 gol con la Nazionale maggiore. Alto quasi 190 cm, mancino, è dotato di buona tecnica e di un’ottima progressione palla al piede. Più veloce sulla lunga distanza che nel breve, ha nel colpo di testa e nella protezione palla due delle sue migliori caratteristiche, oltre a un discreto senso del gol. Insomma, il ragazzo dal piede caldo che viene dal freddo, vista la giovane età e le sue capacità, potrebbe guadagnarsi una chance in questi 30 giorni. Magari al fianco di capitan Gyasi: i due sembrano complementari tra loro. Per la gioia di Luca Gotti.

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