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Crisi Sampdoria, tra rinunce agli stipendi e mesi decisivi

Per la Sampdoria da qui sino alla fine del campionato ogni partita giocata sarà una finale: nonostante le tante problematiche da affrontare

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Sampdoria tifosi
Tifosi della Sampdoria(©LaPresse)

Bisogna remare e bisogna farlo senza sosta, la terra ferma è ancora lontana e quasi invisibile, ma è necessario quanto meno sperare e provarci: altrimenti…altrimenti si va in Serie B. La Sampdoria da questo momento in poi, o forse già da qualche partita, ha un arduo compito: quello di provare a sopravvivere in una categoria che non abbandona da 10 anni e che sembra sempre più gli stia sfuggendo. Quest’annata, la 2022/23, verrà sicuramente ricordata in un modo o nell’altro, dal pubblico di fede blucerchiata. Un anno fatto solo di sofferenze sin qui.

Ad agosto è ripartita la Serie A. Tra atroci dubbi e questioni da risolvere, anche per la squadra ligure è arrivato nuovamente il momento di scendere in campo. Ma dopo un intero girone di andata, comprese 3 partite di quello di ritorno, la Sampdoria sembra ancora non aver trovato la giusta quadra: e ritrovarsi a metà febbraio senza un’identità potrebbe essere letale. 22 giornate fatte di tanta amarezza, con 2 sole vittorie, 5 pareggi e 15 sconfitte. Nell’ultima partita di campionato però la Samp ha cercato di rispondere presente e ha strappato un punto all’Inter di Inzaghi. Serve a poco per la classifica ma potrebbe aiutare i giocatori dal punto di vista morale.

Sampdoria: rinunce alle paghe e parte finale del campionato

Da oggi sino al 4 giugno, ultima giornata di Serie A, i blucerchiati di Stankovic (l’ultimo a rinunciare alla lotta), dovranno disputare 16 finali. Sembra difficile che una squadra in grado racimolare solamente 11 punti nella prima parte di stagione e oltre, riesca a non inciampare ancora, specialmente quando non si ha la testa sgombra anche dal punto di vista societario. Ieri è infatti arrivata la notizia di un patto, confermato qualche ora fa, tra club e singoli giocatori. I calciatori hanno deciso di rinunciare momentaneamente al pagamento di una mensilità (quella di dicembre) che verrà poi distribuita sotto forma di bonus a fine stagione in caso di salvezza. L’accordo non essendo collettivo è stato frutto di dialoghi tra proprietà e tesserati.

Il motivo di questa scelta? Un gesto altruistico per evitare un’ulteriore e probabilmente definitiva mazzata: la penalizzazione in campionato. Dunque in un clima d’indecisione e contestazione, i giocatori blucerchiati hanno un arduo compito: sopravvivere e giocare per la salvezza finale.

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