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Calcio italiano

Saranno famosi, l’Italia che verrà: da Pafundi a Cocchi (puntata 1)

Alla scoperta della Next Gen azzurra: ecco le prime 5 schede della nostra nuova rubrica dedicata ai migliori talenti del calcio italiano

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Simone Pafundi
Simone Pafundi nel giorno del suo esordio assoluto in Serie A contro la Salernitana (©LaPresse)

Un excursus tra i migliori talenti che il nostro calcio offre al giorno d’oggi. Una panoramica per parlare di quella che potremmo definire la Next Gen del calcio italiano, gli azzurri che un domani, molto probabilmente, faranno palpitare i nostri cuori. Portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti. Cercheremo di guidarvi attraverso la “giungla” del calcio giovanile, un mondo dove spesso si corre il rischio di perdersi tra talenti precoci che non mantengono le promesse e giovanotti su cui nessuno scommetterebbe un euro che poi diventano fenomeni. Ecco le prime 5 schede della nostra nuova rubrica “Saranno famosi, l’Italia che verrà”. 

PS presto partirà anche la rubrica dedicata al calcio mondiale, restate sintonizzati sui canali di OA Calcio

 

MATTEO COCCHI (01.02.2007)

Partiamo subito col botto, perché numeri e talento di questo ragazzo dicono che si tratta di un predestinato. Cresciuto a Molinella, vicino a Bologna, fino agli Esordienti ha dominato la scena con la maglia del Bologna FC 1909 segnando gol a raffica contro tutto e tutti. Non a caso da quando è approdato nell’agonistica gioca da sempre sotto età. Anche adesso, che è all’Inter, la musica non è cambiata. Dopo tanti anni in rossoblù, nel 2021-22 Matteo Cocchi è sbarcato in nerazzurro e ha da subito messo la freccia. Terzino sinistro, ha un mancino pregevole (ma è praticamente ambidestro) ed è dotato di un passo fuori dal comune. Ottimo sia in fase offensiva che difensiva, quest’anno sta giocando con l’Under 17, dove ha già segnato 4 gol e servito 3 assist (guarda le immagini del suo esordio con gol in maglia nerazzurra). Numeri impressionanti che hanno convinto anche il Ct della Nazionale U17, Bernardo Corradi, a convocarlo sotto età. L’Inter potrebbe avere in casa il futuro Dimarco. Forse anche qualcosa di più.

SIMONE PAFUNDI (14.03.2006)

In questo primo non poteva proprio mancare. Il trequartista dell’Udinese è l’unico 2006, ad oggi, ad avere esordito in Serie A. Lo ha fatto il 22 maggio 2022 all’Arechi contro la Salernitana, a 16 anni e 69 giorni. Finì 4-0 per i friulani e lui dimostrò sin da subito il suo enorme talento con qualche scorribanda palla al piede. In questa stagione è aggregato in pianta stabile con la prima squadra di Sottil, con la quale ha giocato alcuni scampoli di gara. In Primavera, invece, ha segnato 3 gol e fornito 6 assist in 1o presenze tra campionato e coppa. Numeri sopraffini, considerato che nemmeno si allena con quel gruppo. Alto 166 cm, mancino, qualcuno ha detto che quando accarezza la palla ricorda un certo Diego Armando Maradona (guarda alcune prodezze del talentino bianconero). Paragone scomodo ma se vanta anche 4 reti in 5 gettoni con la Nazionale Under 17 e Roberto Mancini lo ha già fatto esordire in azzurro qualcosa vorrà pur dire. L’Udinese lo ha già blindato fino al 2025, chissà che l’infortunio di Deulofeu non gli permetta di trovare più spazio da qui a maggio.

TOMMASO RAVAGLIOLI (20.02.2006)

Il prossimo classe 2006 ad esordire in Serie A potrebbe essere questo ragazzo che viene da Cesena. Noi siamo pronti a scommetterci, perché Tommaso Ravaglioli ha tutto per sfondare. Fisico, tiro, testa. L’anno scorso da sotto età ha guidato la rimonta del Bologna FC 1909 nella finalissima di Ascoli contro l’Inter che ha portato i rossoblù a vincere il titolo nazionale Under 17: rigore procurato e trasformato con freddezza sullo 0-2 in una sfida poi vinta 3-2 all’ultimo respiro. Già sotto contratto fino al 2025, quest’anno sta viaggiando alla media di un gol ogni 81′ (ne ha realizzati la bellezza di 19 in 17 gare, solo Tommaso Rubino della Fiorentina lo precede in classifica marcatori con 20 reti) sempre con l’Under 17. E’ un centravanti moderno, abile sia a legare il gioco che ad attaccare la profondità coi tempi giusti. Alto circa 185 cm, è bravissimo anche a difendere palla e sotto porta è spietato. Il “Toro”, come è stato soprannominato, è un attaccante totale. Come si evince da questa interessante analisi de La Giovane Italia (guarda il video).

FILIPPO MANE’ (08.03.2005)

Difensore nato a Magenta, vicino a Milano, ma di origini senegalesi, Filippo Manè è un difensore centrale di grande prospettiva. Gioca nell’Under 19 del Borussia Dortmund, che lo ha prelevato a gennaio del 2022 dalla Sampdoria. Finora ha collezionato 10 presenze, quasi tutte da titolare, segnando persino 2 gol. Alto 188 cm, è dotato di un grande fisico, è veloce e forte nell’1 vs 1 (guarda il video). Dotato di una buona tecnica, è bravo anche nell’impostazione dal basso, tanto che spesso nella Samp è stato utilizzato da braccino di destra nella difesa a 3. Insomma, è il classico difensore moderno. E infatti il Dortmund non si è fatto sfuggire l’occasione. In Nazionale conta 15 gettoni con l’Under 17 mentre il 18 gennaio è arrivato l’esordio con l’Under 19 nell’amichevole poi persa con la Spagna.

ALESSANDRO GIOVANNINI (18.01.2005)

L’outsider arriva dal Cesena, vivaio d’eccezione del calcio italiano. Alessandro Giovannini è il capitano della squadra allenata da Nicola Campedelli. Ha già messo a referto 9 gol e 4 assist nel campionato Under 18, realizzando addirittura una tripletta nel derby con il Bologna (guarda gli highlights). Non è dotato di un grande fisico ma ha qualità tecniche importanti e può giocare sia da esterno che dietro le punte. Destro di piede, calcia bene anche di sinistro e ha personalità: non a caso gioca con la maglia numero 10. Continuando così potrebbe ritagliarsi presto un posto in prima squadra, sperando che il Cesena l’anno prossimo sia in Serie B (attualmente è secondo dietro alla Reggiana).

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