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Calcio italiano

Superlega: tra udienze, sentenze e scenari futuri. Il calcio europeo resta sul filo della scissione

La Superlega è ancora un progetto possibile e la sentenza della Corte UE di giugno deciderà il futuro del calcio europeo.

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Dirigenza della Juve (© La Presse)

La Superlega è ancora viva, anche se sottotraccia e in maniera silente ci sono almeno tre club, Real Madrid, Juventus e Barcellona che ancora sognano un torneo tra di loro che in qualche modo possa mettere a posto i conti disastrati che si portano dietro.
Proprio ieri Aleksander Ceferin, il nemico numero uno della Superlega, è stato rieletto presidente dell’UEFA, una prova di forza in cui ha voluto premiare anche un’altra persona che lo ha aiutato molto nella destabilizzazione alla nascita del torneo, Gabriele Gravina, eletto vicepresidente.

Entrambi i gruppi quindi sono uno di fronte all’altro e aspettano la sentenza più importante, quella della Corte Ue sulla Superlega prevista per giugno. Ceferin sembra fortissimo, forse come non lo è mai stato, i tre club sono in crisi: la Juve deve fronteggiare una serie di processi e ha già da scontare quest’anno -15 punti in classifica, il Barcellona è accusato di comprare gli arbitri in patria, il Real Madrid ha iniziato a vedere molto male l’ex alleato casalingo sulla questione Superlega perché non si aspettava una mossa del genere.

Se la sentenza è contraria alla Superlega e i tre club non la smantellano definitivamente e pubblicamente, rischiano di non poter partecipare ai tornei UEFA, in pratica un disastro colossale. Se le due spagnole sono messe davvero male, la Juve ha una piccola speranza. La dirigenza che ha guidato la nascita della Superlega è stata eliminata in toto, oggi alla Juve comandano altre persone e la strategia fallita della Superlega è stata proprio il principale motivo della cacciata di Andrea Agnelli e il suo gruppo.

Ceferin questa cosa ovviamente l’ha accolta con favore anche se avrebbe voluto una posizione pubblica della Juve contro il torneo, cosa che non è ancora avvenuto. Il nuovo e vecchio presidente UEFA vuole dare un colpo durissimo ai ribelli, estromettendoli dalle competizioni che portano i soldi veri e per questo in pratica distruggendoli, ma in qualche modo non vuole perdere la Juve. Da qui a giugno la nuova dirigenza bianconera può fare due cose: osare il tutto per tutto e sperare che la Corte accetti la Superlega per poi realizzarla con chi ci sta, oppure cospargersi pubblicamente il capo di cenere e tornare da Ceferin. La scelta è difficile ma su questa scelta gira tutto il futuro della Juventus.

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