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Giuntoli può far tornare grande la Juventus? Dopo lo scudetto a Napoli…

Inizia l’era-Giuntoli all’ombra della Mole. Riuscirà l’ex partenopeo a compattare l’ambiente ed a far ripartire la Juventus?

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Silvano Giuntoli
Foto: LaPresse

Dopo un corteggiamento durato settimane e settimane, finalmente è arrivato il nero su bianco. Cristiano Giuntoli sarà il nuovo responsabile dell’area tecnica della Juventus e, di conseguenza, andrà a lavorare a stretto contatto con Giovanni Manna, attuale direttore sportivo dei bianconeri, inserito proprio per far fronte all’eventuale non-arrivo del dirigente del Napoli in tempi celeri.

Un cambio di rotta storico

Un approdo che la Vecchia Signora attendeva da tempo e che, oggettivamente, mancava in maniera particolare. Dopo il clamoroso ribaltone di novembre con l’azzeramento del CDA, da Andrea Agnelli in giù per capirci, la società torinese ha riscritto quasi in toto il suo organigramma inserendo dirigenti “tecnici” più che esperti di campo. Proprio per questo motivo l’arrivo dell’ex direttore sportivo del Carpi è una boccata d’ossigeno non di poco conto per la Juventus.

Il campo al primo posto

L’uomo di calcio che occorreva e che deve andare a tracciare una nuova linea. Dopo un periodo nel quale i bianconeri hanno dovuto più badare al sodo che ai “fronzoli”, ora si deve rimettere il campo al primo posto della graduatoria degli interessi. Non più conti, carte bollate e tribunali, ma il risultato sportivo. La Vecchia Signora confida che quanto fatto da Cristiano Giuntoli con gli azzurri si possa replicare anche sotto la Mole. Mettere di pari passo successi e ottimi movimenti di mercato. 

Da Napoli… a Torino

Il caso del Napoli del terzo Scudetto, dopotutto, è eloquente. Una rosa costruita in guadagno che è andata a dominare la scena in lungo e in largo. Nomi spesso sconosciuti che hanno stupito tutti. Il vero e proprio “capolavoro” di Cristiano Giuntoli e del suo staff (con un Maurizio Micheli talent-scout di primissimo ordine) che, a questo punto, proverà a trasferire anche a Torino. La situazione non è semplice e occorrerà tempo, ma la Juventus sa di essersi messa in mani esperte e sapienti.

L’agenda di Cristiano Giuntoli

Il primo imperativo per il dirigente nativo di Firenze sarà unire l’ambiente e, oggettivamente, sarà il compito più complicato. La Juventus al momento è spaccata. Max Allegri ha palesemente rotto i ponti con il CFO bianconero Francesco Calvo che aveva provato a valutarne una dipartita, larga parte della rosa ha fatto lo stesso con il tecnico livornese, per cui appare evidente come la miscela sia esplosiva. Ricomporre i cocci in fretta ed iniziare a pensare al mercato. Un mercato che, secondo punto all’ordine del giorno, dovrà vedere Cristiano Giuntoli cedere (e bene) gli esuberi bianconeri. Da Arthur a Denis Zakaria, da Alex Sandro a Weston McKennie, passando per Daniele Rugani e un Leonardo Bonucci ormai a fine corsa.

Due imperativi ben chiari

Imprese più che compiti, che dovranno provocare due scenari: da un lato un risanamento del bilancio che in questa stagione non vedrà l’ingresso dei (munifici) introiti derivanti dalla Champions League, dall’altro dovrà fare da apripista a inserimenti in rosa in “stile Napoli”. Ovvero a basso costo ma ad alto rendimento. Per il momento è arrivato Timothy Weah per una cifra ragionevole e per coprire diversi ruoli. L’andazzo, a quanto pare, potrebbe essere quello. Siamo solo al giorno 1 della nuova era-Giuntoli a Torino, ma il vento sembra già cambiato. La rinascita della Vecchia Signora, dopo due anni da De Profundis, è appena iniziata.

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