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Come ha giocato Simone Pafundi al Lugano? L’annunciata stella del calcio italiano che sta cercando di emergere

Parliamo di Simone Pafundi, il talento classe 2006 di scuola Udinese che per molti esperti può reincarnare lo spirito dei grandi numero 10 italiani

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Simone Pafundi
Simone Pafundi

Il debutto in Nazionale prima di quello tra i grandi, ‘prima lui e poi tutti gli altri’ disse Roberto Mancini. Parliamo di Simone Pafundi, il talento classe 2006 di scuola Udinese che per molti esperti può reincarnare lo spirito dei grandi numero 10 italiani. Un gran talento nel corpo del ragazzo di Monfalcone, che ha però scelto di allontanarsi dal nido per mettersi in mostra.

Dopo essere stato utilizzato con il contagocce dai vari allenatori che si sono susseguiti sulla panchina friulana, Pafundi ha deciso di seguire l’esempio di alcuni giocatori che si sono costruiti i primi passi della propria carriera come Federico Dimarco, Wilfried Gnonto e Riccardo Calafiori: trasferirsi in Svizzera, al Losanna, per cercare spazio. Ottenendo minuti e anche qualche dividendo.

Pafundi ha chiuso la propria stagione con diciassette presenze (undici da titolare) e segnando il primo gol della propria carriera da professionista, con un gol nella sconfitta per 3-1 contro il Servette, e due assist, spaziando nel ruolo di seconda punta, trequartista e addirittura centrocampista centrale. Intanto però c’è un dato che sottolinea la sua creatività con il pallone tra i piedi, il numero di passaggi filtranti.

Secondo il CIES Football Observatory in collaborazione con Wyscout, Pafundi è difatti ottavo in questa classifica che comprende solo gli Under 23, con 1,46 filtranti ogni novanta minuti. L’azzurro è dietro ad alcuni giocatori già affermati in Europa, come Cole Palmer (il migliore con 1,77), Matias Soulé, Florian Wirtz e Pedri. Segnali che fanno capire la qualità insita tra i suoi piedi in questo primo assaggio vero di calcio dei grandi.

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